Lunedì 8 Agosto 2011 Saratoga: aste americane no crisi

La crisi americana non incide sulle aste dei cavalli purosangue che toccano vertici di rilievo. La prima giornata di quelle iniziate a Saratoga ha raggiunto addirittura vertici da trionfo, probabilmente non è un caso, ed ecco perchè.

Tra gli interventi anticrisi che il governo ha adottato c’è n’è infatti uno che dà la possibilità di aumentare l’ammortamento delle spese sostenute, un’ operazione di “incentive” che ha fatto lievitare gli acquisti.

Nella prima delle due giornate sono stati venduti 49 puledri per un volume di affari di 16,1 milioni di dollari ed un incremento del 9,5% rispetto allo scorso anno. Incremento che raggiunge quasi il 30% se si considera il prezzo medio di attribuzione di 329 mila dollari.

Protagonista della sessione, come in quasi tutte le sessioni di tutte le aste del mondo è stato Sheikh Mohammed. Lo sceicco ha naturalmente acquistato il puledro top price dell’asta, un figlio dello stallone Medaglia d’Oro per 1,2 milioni di dollari. Il primo figlio di Curlin (indimenticato vincitore di Breeders Classic e Dubai Cup, il cavallo americano più ricco di sempre) presentato ad un’asta è stato pagato 450.000 dollari.

Ricordate che anche le aste di Hokkaido in Giappone hanno realizzato un più 41,2% del fatturato ed un più 23,8% della media. E tutto questo quando ? Quattro mesi dopo il disastro di Fukushima con l’economia giapponese paralizzata. Teruya Yoshida, uomo importante dell’ ippica mondiale e vice-presidente della compagnia che organizza l’asta, ha commentato: “Non c’è nessuna spiegazione per questo risultato”.

E così, rifacendoci alla generale situazione economica mondiale, dove al lunedì Wall Street chiude con un meno 5,5% da record, mentre a Saratoga si sono ballati 16,1 milioni di dollari per 49 puledri e in Giappone nonostante la disgrazia si investe nei purosangue, ci chiediamo come andranno le nostre aste? Siamo d’accordo quando Franco Raimondi dice che un mercato ristretto come Fasig Tipton non può essere preso come riferimento per tutta l’industria del purosangue.

Infatti sui buoni risultati ha influito e non poco l’effetto Sceicco che ha acquistato per 4.125.000 dollari, pari al 25% del fatturato per 6 puledri acquistati, va detto che lo Sceicco è il proprietario della casa d’aste ma non si deve dimenticare che per ogni cavallo venduto c’è sempre l’offerta di un “underbidder”.

Può inoltre avere contribuito al successo dell’asta l’attuale debolezza del dollaro che ha indotto gli acquirenti ad occuparsi del mercato interno. Boyd Browning, presidente della casa d’aste, ha detto:  ”Il risultato dipende dalla capacità di reagire e dall’eterno senso di ottimismo di quelli che animano l’industria del purosangue”.

Speriamo che ciò accada anche in Italia il 16, il 17 ed il 23 Settembre a Settimo Milanese

Daniele Fortuzzi

10/08/2011