Il pre – consuntivo di Franco Raimondi sulla stagione 2012. Perle di saggezza Ippica.

RaimondoVisione

Abbiamo svoltato l’ultima curva, mancano ancora due mesi di pattern e poi potremo fare i conti per bene su come è andata la stagione 2012. Al momento il risultato parziale del nostro galoppo è di 9 vittorie in 16 corse di gruppo disputate in Italia, inferiore al 2011 quando i successi furono 11 e in pareggio con il 2010. Tutto
sommato ce la siamo cavata non male grazie a Cherry Collect che ha vinto le Oaks, una corsa sempre difficile per le nostre, a Crackerjack King che ha centrato il suo obiettivo, quello del Presidente della Repubblica, a Vedelago che ha si perso il Parioli ma ha rimediato centrando il Vittadini che per i 3 anni è sempre una corsa
difficile. Nella seconda metà del 2011 e all’inizio di quest’anno– giorno più giorno meno – abbiamo perso 11 dei 16 vincitori di gruppo della passata stagione: Stay Alive (che è tornata al successo venerdì), Bugie d’Amore, Al Rep, Spirit Quartz, Jakkalberry, Sandslash, Sneak A Peak, Crackerjack King, Duck Feet, Voila Ici e Worthadd.
Ci sono rimasti Cima de Pluie, Quiza Quiza Quiza, Le Vie Infinite, Dagda Mor, Vedelago. Messa giù dura il galoppo italiano nel suo complesso si è trovato come il Milan in agosto, senza Thiago Silva e Ibrahimovic. Difficile fare i risultati con questa squadre. Concedeteci l’ultimo paragone calcistico: per mettere insieme una buona stagione ci sarebbe servito un El Sharawi, un giovane o magari più di uno, e qualche progresso nel settore dei 3 anni maschi. Non sono arrivati, purtroppo. Aspettiamo prima di mettere nel cassetto delusioni Wild Wolfe e Smoking Joe ma la scorsa settimana dai due sono arrivate notizie non buone. E i 2 anni, i nostri El Sharawi non hanno beccato palla. A San Siro gli stranieri si sono presentati in 4 delle 8 stakes giovanili e ne abbiamo battuti zero. Channon ha vinto Primi Passi, Eupili e domenica il Coolmore con
tre cavalli diversi, i maschi del Riva sono stati cappottati da Nabucco.  Non siamo nemmeno stati fortunati perché il vento caldo dell’estate ha messo al tappeto Vedelago, uno che il Vittorio di Capua se lo poteva giocare. La cosa che però ci preoccupa di più è l’impalpabilità dei nostri 2 anni. Qualcosa abbiamo visto (Tiger Day, Virtual Game e qualche altro) ma quando è arrivato in momento del confronto con gli stranieri il risultato è stato amarissimo. Non tanto per il tabellino dell’ordine d’arrivo ma per la sensazione di superiorità. Vedere la Sorella Bella volare via una categoria abbondante davanti alle italiane non è stata una gran soddisfazione. E per il momento non sono arrivati quelli buonissimi… La generazione 2010 per il momento non ha espresso grandi individualità, nemmeno tra i cosiddetti cavalli nascosti. Ci dobbiamo attaccare a quello che è rimasto. Sperare di recuperare per fine stagione (o per l’anno prossimo) Vedelago, sognare che qualcuno dei due anni si svegli di colpo (non è impossibile), che domenica a Longchamp nell’Opera Quiza Quiza Quiza ci regali un penultimo hurrah, che Cherry Collect sappia ripetere a fine ottobre nel Lydia Tesio la forma di primaverile e chiuda la nostra triple crown femminile, che Noble Hachy completi nell’Aloisi il suo straordinario percorso da imbattuta sulle piste italiane. Non abbiamo molto in cui sperare, se non la grande forza interiore del galoppo che va oltre quella dei suoi uomini. Dai coraggio, forza Q3, dacci un segno, spara un acuto domenica all’Opera!

Franco Raimondi – Il Purosangue