27/02/2025. Myplant & Garden – International Green Expo: si è svolta a Milano l’edizione 2025. Un grande successo! 55.000 mq dedicati al florovivaismo. Oltre 800 brand esposti in fiera

 

 

E’ stata un Big Green Bang”: si è conclusa con grande successo a Fiera Milano Rho, la IX° edizione di MY PLANT & GARDEN, la più importante fiera professionale dell’orto floro-vivaismo, del garden e del paesaggio in Italia.

Sin dalla prima edizione (2015), Myplant ha registrato una crescita continua in termini di opportunità di business. È stata in grado di ridare impulso e accompagnare la ripresa dei mercati e dei consumi orto-florovivaistici e del giardinaggio, rendendoli più credibili, riconosciuti e redditizi a livello internazionale.

Questo percorso di sviluppo si traduce, edizione dopo edizione, in un orizzonte di crescita concreto che ha coinvolto gli attori di tutte le filiere del verde, dalla ricerca alle costruzioni, dal seme alle forestazioni, dalla produzione all’innovazione, dalle componenti soft a quelle hard, alla distribuzione. Tutte ben rappresentate nei 9 macrosettori (vivai, fiori, decorazione, macchinari, tecnica, vasi, servizi, architettura ed edilizia, arredo outdoor– anche con area demo esterna), hanno garantito un’ampiezza e profondità di offerte, innovazioni e soluzioni uniche, che hanno fatto di Myplant il place to be per eccellenza dei protagonisti delle filiere ideative, produttive e distributive.

Mercati: in fiera il I° Rapporto sul florovivaismo italiano, “motore verde del Paese”: una esplosione di natura, vitalità, proposte, colori e innovazione”, l’annunciato successo di Myplant & Garden c’è stato. Il Salone internazionale del Verde giunto alla IX edizione è diventato un  appuntamento professionale tra i più importanti al mondo. La rassegna internazionale Myplant & Garden, si presenta quest’anno con un’edizione ancor più grande e ricca, coi suoi 55.000mq spalmati su 4 padiglioni: una superficie impressionante, pari a 8 campi da calcio o a 211 campi da tennis. Pilastri dell’esposizione che hanno reso i 5,5 ettari di mostra un sontuoso super-vivaio fertile di novità, prodotti e soluzioni. 

 

 

La prevista aggiunta di aree esterne per gli show-cooking coi maestri del barbecue, le dimostrazioni pratiche di tree climbing ed i workshop per arboricoltori sono stati seguitissimi. A Myplant hanno trovato spazio le soluzioni per il verde a 360°, dalle nuove varietà vegetali ai campi e agli impianti sportivi, dalle tendenze del giardinaggio all’innovazione tecnologica, dalle green cities alle decorazioni per la casa, dagli attrezzi di nuova generazione alle novità per la cura ed il nutrimento di piante e terreni, ai servizi più avanzati. Oltre 800 marchi in esposizione (22% dall’estero, soprattutto da Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Francia, Spagna, e per la prima volta sono stati presenti in Fiera a Rho, aziende floricole da Ecuador e Kenya), decine di associazioni partners, 200 delegazioni di buyers ed oltre 125 aziende estere accreditate in visita da 45 Paesi strategici e 5 continenti. Hanno preso vita 70, tra convegni formativi e iniziative speciali, 150 i giornalisti pre-registrati, 9 i macrosettori in rappresentanza di tutta la filiera orto-florovivaistica: questi i primi numeri uffici.

 

 

Da Emirati Arabi, Germania, Canada, Spagna, Bulgaria, Romania, Cina, Francia e Turchia le delegazioni internazionali di business più nutrite. Sempre più importanti le presenze di compratori dal Medio Oriente, così come dall’Asia. Tra le categorie dei buyers selezionati ci sono stati contractors, aziende operanti nel mondo del paesaggio, dei parchi, del vivaismo, dei vasi, di macchinari, della manutenzione, delle sementi, del reciso, oltre a responsabili di grandi catene di acquisto (Garden Center, GD, DIY, Home & Garden, e-commerce).

Pubbliche Amministrazioni e municipalità sono intervenuti da tutta Europa, rappresentanti di capitali europee, strutture dell’accoglienza, sviluppatori immobiliari, pianificatori e costruttori, managers dello sport. Confermata la presenza di rappresentanti e titolari di ville per ospitalità, eventi e cerimonie, regge e dimore storiche, parchi nazionali, regionali, locali e archeologici, aziende vitivinicole, istituti di ricerca, centri studi, università, orti botanici, complessi termali, outlet, grandi giardini, musei, castelli.

 

 

Intercettare i nuovi trends e misurarsi con le innovazioni, programmare il futuro commerciale, produttivo, logistico e stilistico delle produzioni e dell’offerta commerciale, incontrarsi, conoscersi, confrontarsi, aggiornarsi, e molto altro: Myplant è tutto questo, è ‘il place to be’ prescelto da un numero sempre crescente di imprese, professionisti ed esperti dal mondo. Un mondo che apprezza il prodotto mediterraneo e ‘made in Italy’, così come lo ‘stile’ italiano. Ne è testimonianza la nascita di Myplant Middle East, che si terrà a Dubai dal 15 al 17 novembre 2025: per la prima volta, una fiera italiana organizza la prima e unica manifestazione del comparto nel ricco e interessante mercato mediorientale. Una dimostrazione chiara e potente dell’autorevolezza raggiunta a livello internazionale da Myplant.

 

 

Il mercato ha confermato il record del valore della produzione nel 2023 (3,1 miliardi di euro), il florovivaismo ‘Made in Italy’ dovrebbe sfondare quota 3,2 miliardi nel 2024. Il dato più alto di sempre, in base alle proiezioni basate sui rilevamenti del 2024, pari ad un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente e del 30,8% in 10 anni. Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte guidano nell’ordine la top-ten delle regioni italiane che registrano il più alto valore della produzione del settore florovivaistico nazionale. Una pianta su due è toscana, un fiore su tre è ligure La Toscana mantiene saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali con una quota superiore al 50% e un fatturato della produzione vicina al miliardo. Le produzioni floricole, invece, vedono stabilmente la Liguria ‘regina dei fiori’, al vertice con il 30% delle produzioni nazionali.

Il Centro Italia guida le produzioni nazionali (oltre il miliardo e 200 milioni di valore), trainato come da tradizione dalla performance della regione Toscana. Leggera decrescita per il Lazio, altra regione chiave dell’area, che chiude il 2023 con una leggera contrazione, ma con segno positivo per le produzioni floricole. Segue a ruota il Nord Italia, con valore espresso di oltre 1 miliardo e 180 milioni. A trainare le regioni settentrionali, la Liguria ‘regina dei fiori’; poi la Lombardia, in leggera contrazione ma con segno positivo per le produzioni floricole. Altre regioni decisive per il mercato florovivaistico del nord sono Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Friuli VG (in crescita continua da anni). Le 8 Regioni del Sud sfiorano i 740 milioni di valore, registrando una lieve decrescita dovuta soprattutto ai cali produttivi floricoli di Puglia e Campania, tra le regioni leader dell’area. La Sicilia, pilastro produttivo del meridione, nonostante un calo dell’offerta vivaistica registra un complessivo +0,3%, attestandosi sui 300 milioni di valore.

 

 

Anche i dati sulle esportazioni italiane risultano incoraggianti, superando il miliardo nei primi 9 mesi del 2024 (+5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Tuttavia, se la bilancia commerciale ha registrato un avanzo superiore ai 390 milioni di euro, è stato registrato un evidente aumento delle importazioni: 618 milioni di euro, erano 471 e 459 nello stesso periodo rispettivamente del 2023 e del 2022. I principali acquirenti dei prodotti florovivaistici di origine italiana nel mondo sono in ordine: Francia (19,7% del valore dell’export italiano registrato dei primi 9 mesi del 2024); Paesi Bassi (17,0%); Germania (16,4); Svizzera (5,0%) e Regno Unito (3,7%). Dall’altra parte i principali fornitori risultano essere: Paesi Bassi (72,0% del valore dell’import italiano registrato dei primi 9 mesi del 2024); Francia (7,2%); Spagna (6,2%); Germania (3,5%) e Grecia (2,6%).

I volumi dei mercati internazionali ed il valore mondiale alla produzione di fiori, piante ornamentali e vivaismo è stimato in 53,7 miliardi di euro nel 2024, così composto: fiori e piante in vaso 24,6 miliardi di euro, vivaismo 29 miliardi, 116 milioni per la produzione di bulbi (AIPH, 2024). Le superfici mondiali destinate alla coltivazione di fiori e piante in vaso sono pari a 628.800 ettari, quelle destinate a bulbose a oltre 29.000 ettari e quelle per i vivai superano l’1,1 milioni di ettari. Il valore della produzione a prezzi di base UE di fiori, piante ornamentali e vivaismo è stimato in 24,5 miliardi di euro (fonte: Eurostat), di cui Paesi Bassi (36,1%), Spagna (15,9%) e Italia (13,3%) sono i primi tre produttori.

 

 

Import-Export fiori recisi

I Paesi dell’UE hanno importato, nel 2023, 4,1 miliardi di euro di fiori recisi (1,3 miliardi i Paesi Bassi, 1,2 la Germania; Italia a quota 242 milioni) e ne hanno esportati 5,2 miliardi di euro (4,9 miliardi i Paesi Bassi, 135 milioni l’Italia). Tra i Paesi extra EU, il principale importare di fiori recisi sono gli USA (2,4 miliardi), mentre la Colombia è il principale esportare (1,9 miliardi). Import-Export piante in vaso I Paesi dell’UE hanno importato, nel 2023, 4,3 miliardi di euro di piante in vaso – Germania in vetta con 1,2 miliardi – ne hanno esportati 6 miliardi, di cui 2/3 dai soli Paesi Bassi. A fronte di un quadro internazionale complesso e ad un andamento sofferto per il comparto agricolo dovuto anche alle situazioni meteorologiche non favorevoli – tra eventi particolarmente avversi quali forti grandinate o gelate tardive, periodi prolungati di caldo intenso, assenza di precipitazioni e, viceversa, abbondanti piogge – il settore florovivaistico italiano ha registrato negli ultimi rilevamenti una lieve crescita del fatturato generato, confermando la propria importanza per l’economia del Paese.

Per andare oltre i numeri e offrire la fotografia più completa possibile del comparto, analizzando i dati ed anche il sentito delle aziende e dei consumatori, è stato presentato all’apertura della fiera il I° Rapporto sul florovivaismo italiano.

Numeri e fatti del settore, promosso da Coldiretti, Assofloro e Myplant sono stati realizzati in collaborazione con il Centro Studi Divulga e Istituto Ixé. Nel corso della conferenza è stata fatta, per la prima volta in Italia, una fotografia chiara del settore florovivaistico.  Sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni e del settore per fare il punto e confrontarsi su temi strategici per il florovivaismo italiano.

Italia hotspot climatico: il verde è il futuro delle nostre città.

 

 

Il florovivaismo è un insieme di filiere importanti per l’economia italiana e l’ambiente. Più verde significa meno PM atmosferici (dal 7 al 24% in meno), meno caldo (da 2 a 8°C in meno), minori spese sanitarie e costi sociali, più risparmio energetico, maggiore valore immobiliare, migliore deflusso superficiale delle acque piovane e consolidano i terreni: sappiamo infatti che le chiome degli alberi riescono a intercettare fino al 15% delle precipitazioni, riducendo l’erosione del suolo e il rischio esondazioni. Già l’anno scorso, la rivista scientifica The Lancet pubblicava un report secondo il quale con l’aumento della copertura verde del 30% nei centri urbani si può ottenere un abbassamento delle temperature e ridurre le morti premature dovute al caldo del 40%. Un incremento di copertura auspicabile in un Paese come l’Italia, che dispone di appena 32,5 mq di verde urbano per abitante. Il Mediterraneo in generale, e con esso l’Italia, sono stati definiti un hotspot climatico, ossia territori dove il progressivo innalzamento delle temperature corre a doppia velocità rispetto al resto del mondo. Mettere a dimora nuove alberature è fondamentale per affrontare rimbalzi climatici, alluvioni, ondate di calore e assedio dello smog nelle città. I centri urbani sono gli ambienti che più si stanno scaldando e le piante, con le ricadute positive sulla salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi, rappresentano il futuro delle nostre città. Un ettaro di foresta urbana è in grado di rimuovere mediamente 17 kg/anno di PM10 e 20.000kg di CO2. Secondo uno studio condotto dall’Istituto per la Bioeconomia del Cnr, i fiori e le piante abbattono fino al 20% di CO2 e polveri sottili presenti in ambienti chiusi (in cui passiamo l’80% del tempo) come case, scuole e uffici. “Estati infinite e infuocate e stop alle temperature sottozero entro il 2030 a Roma”: questo l’allarme lanciato a luglio 2024 dal Rapporto sul Clima del XXI secolo realizzato da il Meteo.it in collaborazione con il Corriere della Sera.

 

 

A livello generale si registrano temperature medie mensili sempre più elevate tanto che l’estate, in un futuro ormai prossimo, potrebbe durare fino a 5 o 6 mesi. Non solo, le stagioni estive, oltre a durare di più, sono e saranno anche più calde; l’indicatore climatico analizzato “caldo estremo”, ossia i giorni con temperature superiori a 35 °C, parla chiaro: a Firenze si è passati da 10 giorni negli anni Ottanta ai 26 nel XXI secolo, a Bolzano da 1 a 7, il record è a Caltanissetta che registra 27 giorni in più. Il caldo non dà tregua neppure di notte: Bergamo è la città dove sono aumentate di più le notti tropicali, da 8 nel 1985 a 62 degli ultimi anni. A Milano da 20 a 71, a Roma da 51 a 90. Negli ultimi anni, rispetto al decennio 2006-2015, le notti calde a Bologna, Genova, Milano e Cagliari sono aumentate di oltre il 40%, mentre i fenomeni climatici più estremi – quali alluvioni, tempeste e ondate di calore -, rispetto al 2015, sono costati agli italiani il 490% in più: 284 euro a persona. È questo il valore che rende l’Italia il Paese europeo con le maggiori perdite economiche dovute al clima, a fronte di una media che nel continente si assesta sui 116 euro a cittadino. A causare i danni maggiori sono alluvioni (44% dei casi), tempeste (34%) e ondate di calore (14%), secondo i dati elaborati da The European House – Ambrosetti nell’ambito della sesta edizione Community Valore Acqua per l’Italia. Effetti sociali e produttivi che una puntuale e corretta gestione del territorio avrebbe potuto ridurre drasticamente: il florovivaismo può dare un contributo decisivo nella progettazione e realizzazione di strategie di adattamento e mitigazione climatica, anche attraverso le nuove tecnologie.

Innovazione e sostenibilità

Uno spaccato di tutto ciò sarà ben rappresentato da MyplanTech, che metterà in evidenza i prodotti e le soluzioni innovative e sostenibili che stanno dando forma al futuro del settore florovivaistico. Acquaponica, circolarità, risparmio idrico ed energetico, robotica, fotovoltaico, sensoristica AI, substrati e concimi ecocompatibili, digitalizzazione, mappatura dei terreni, sistemi di monitoraggio e illuminazione, pavimentazioni, vertical farming sono alcune delle proposte presenti in fiera.

L’agricoltura 4.0 procede: robotica, digitalizzazione, rinnovabili, soluzioni tecnologiche per la gestione e il risparmio idrico ed energetico, transizione ecologica, economia circolare, ricerca, ibridazione e innovazione: il settore florovivaistico, come l’intero comparto agricolo, è in evoluzione.

 

 

Secondo l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, nel 2023 le coltivazioni hi tech sul totale erano salite al 9%, per un giro di affari pari a 2,5 miliardi di euro (+19% rispetto al 2022). Secondo la ricerca, macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature rappresentano circa metà del mercato, mentre crescono gli investimenti in software gestionali, piattaforme di integrazione dati, sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni. Soluzioni innovative ormai adottate, a diversi livelli e intensità, dal 72% delle imprese agricole italiane. Tra le priorità segnalate dalle imprese del settore, gli investimenti sui sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole, gli strumenti di mappatura e gestione – anche predittiva – dei terreni, l’irrigazione di precisione, l’impatto dei nutrienti sul suolo, i nuovi modelli di coltivazione a guidare lo sviluppo del comparto. Macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature rappresentano circa metà del mercato, mentre sono in crescita software gestionali, piattaforme di integrazione dati, sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni. La superficie italiana coltivata con tecnologie digitali è arrivata al 9% del totale. Myplant, con MyplanTech e in collaborazione con Innovup-Italian Innovation & Startup Ecosystem – l’associazione nata per rappresentare il sistema dell’innovazione e aggregare startup -, offrirà uno spaccato di tutto ciò, segnalando con una grafica speciale e una mappa le imprese che fanno di questa avanguardia di ricerca e sviluppo la propria ragion d’essere.

 

 

Fonte: Ufficio Stampa Myplant & Garden

Foto: Daniela Carlotti