LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 Capannelle: #Goldstream stravince il 132^ Derby Italiano. Il figlio di Martino Alonso incoronato Re di Roma; Primo Derby in carriera per Cristian Demuro, battuti Sound Of Freedom e Time Chant. Seconda doppietta per Effevi, quinto Derby per Stefano Botti. Dylan Mouth spazia nel D’Alessio, Falest vola sul Tudini, è record della corsa in 1m 07,58s!

 

 
 
 

Una macchina. L’abbiamo rivisto più e più volte il Derby e più ci convinciamo che Goldstream(Martino Alonso), vincitore del 132^ Derby Italiano G2 con stile e guadagnando 3 lunghezze di margine sul secondo fermando, abbia dei margini e dei limiti da scoprire. Parte, ferma, stoppa, segue, e quando decide di andare non c’è cavallo che possa tenerlo sullo spunto secco. Il figlio diMartino Alonso (Marju), nella foto per concessione di Fotoippica 3.0 di Stefano Grasso e Domenico Savi, alla quinta vittoria in 5 uscite da imbattuto, pare abbia la dote di decidere e risolvere quando e di quanto piace a lui. Si tratta della 4° vittoria nel Derby per Felice Villa dopo Awelmarduk, Crackerjack King, Dylan Mouth ed il quinto per Mastro Stefano se ci aggiungiamo anche Biz The Nurse. E non è finita qui: Secondo doppio consecutivo per la Effevi che ha piazzato anche al secondo la femmina Sound Of Freedom (Duke Of Marmalade), ed 1-2-3 servito con Time Chant (War Chant) giunto al terzo posto. In pratica, ennesima scorpacciata con tombola e cartellone. IL RISULTATO COMPLETO DEL DERBY CLICCANDO QUI

 
La corsa tecnicamente si è sviluppata in più fasi. La primissima parte di gara abbastanza veloce con molti che hanno pensato di fare partenza ma, quello designato a fare l’andatura cioè Ora Dei Desideri (Arcano), non è riuscito nell’immediato break e così in avanti ci è andato Misty Love (Duke Of Marmalade) che però non ha tirato come si possa pensare in una corsa del genere ma l’ha impostata alla francese con i primi 1600 metri di corsa in un tempo vicino al 1m 40,50s, cioè in una sorta di piccola marcetta con la quale i cavalli già più forti, si esaltano. Cristian Demuro, al primo Derby di una carriera in ascesa festeggiato come un ossesso, ha dato al suo una corsa pulita e venendo via a 600 dal palo quando si sono aperti i rubinetti e prendendo vantaggio su General Sherman(Teofilo), che ha provato a vincerla di brutto, e alla femmina che invece si stava man mano mettendo sulle gambe. Ecco, la differenza tra i due Effevi è tutta qui. Lei, la vincitrice dell’Elena, è andata sempre in progressione facendo un corsone incredibile. Goldstream, che ha guadagnato un 111 di Racing Post Rating, ha accelerato quando ha voluto ed ha accumulato lunghezze con Cristian che ai 200 ha cominciato a “chiamare” con un gesto eloquente (alla Soumillon, per intenderci), quelli dietro per provare a raggiungerlo. Sta di fatto che la femmina alla fine ha difeso la posizione, mentre si è ingambato bene negli ultimi 400 l’altro alfiere Botti di Leonardi Time Chant (War Chant) che ha beffato sul palo il “Generale”, che ha fatto la corsa per vincere ed ha pagato forse l’attacco principale calando un pò nel finale e dimostrandosi più un cavallo da 2000 che da 2200. Il tempo finale è stato di 2m 16.20s, comunque il terzo tempo più veloce sui 2200 da quando Cima lo fece sui in 2m 14,60 nella prima edizione del 2008. Gli altri sono stati di 2m 15,80 per Crackerjack King nel 2011, 2m 16,50s per Mastery nel 2009, tra i tempi più bassi. 
 
 
 
 
 
Per la cronaca quinto è arrivato Roccia D’Oro (Rock Of Gibraltar), uno che ha perso qualche giorno di lavoro per un contrattempo e l’ha pagato nel Derby ma correndo comunque alla grande. Sesto è finito Azari (Azamour), rimasto in coda per tutta la gara e che ha fatto quasi all’autoscontro in dirittura evitando tutto e tutti e recuperando un van di lunghezze, ma non per il podio. Furente Bruno Grizzetti al rientro. Settimo Firun (High Chaparral), il quinto del sestetto magico Botti, che ha corso onestamente e mostrato i limiti su un tracciato come quello di Capannelle che non ne esalta le qualità e stessa cosa avvenuta per Greg Pass (Raven’s Pass), troppo bambinone per giocare a fare a sportellate in un contesto caotico come si era venuto a creare a centro gruppo. Ma questi due si rifaranno a Milano, per esempio, su un 2400 severo. Gli altri non sono mai entrati nel vivo, nemmeno gli stranieri che non potevano e non dovevano impensierire i nostri. Ma onore a chi ha partecipato e cercato l’impresa contro uno squadrone che non perde mai. Il pubblico infatti, numericamente assestatosi sulle 8000 unità con €200,000 circa giocati sul campo, ha accolto freddamente il vincitore quasi perchè non c’è quasi più gusto ad esultare ma alla fine il merito è tutto loro se investono, comprano, reinvestono e vendono perchè hanno ricambio. Bella l’accoglienza per Cristian Demuro, al primo Derby nell’ippodromo che lo ha visto crescere.
 
 
Insomma, alla fine della fiera vincono sempre loro. I più forti, con i migliori cavalli, i migliori fantini, la migliore potenza di fuoco con un parco cavalli a disposizione troppo superiore, anche economicamente parlando. Villa aveva solo Sound Of Freedom, poteva vincere il primo Derby con una femmina ma non si è accontentato ed ha investito parte dei soldi ricevuti per la vendita di Hero Look in metà Goldstream. Incontentabile, insaziabile e vanitoso del palo.
 
Quanto al vincitore: Si tratta di un cavallo frutto del made in Italy. Figlio del compianto e troppo prematuramente scomparso Martino Alonso (Marju), un cattivone che in corsa non dava mai tutto quello che aveva ma era un cavallo di qualità incredibile. Rapito nel 2010 e poi ritrovato qualche mese dopo, è deceduto nel Marzo 2012 quando ancora Imco Imagination (Darshaan) non aveva dato alla luce il piccolo Goldstream. Chissà cosa avrebbe potuto fare Martinone se fosse ancora in vita. Certo, è stato sempre ben servito da fattrici Botti o del gruppo, ma i numeri sono dalla sua. Da Ramonti(vincitore di G1 internazionale e ora stallone in Italia) a Goldstream, molti i successi made in Cenaia. Ti piace vincere facile? No, ti piace vincere Felice..Obiettivi? Questo ci piacerebbe davvero vederlo ad Ascot, magari con un altro tentativo nelle King Edward G2 al Royal Meeting come fece lo scorso anno Dylan in modo sfortunato. Quanto alla femmina, guardate che è andata forte e per le si possono aprire degli scenari interessanti. Non sappiamo dove mirerà ma un target estero è un obiettivo come minimo da prendere in considerazione. 
 
PREMIO CARLO D’ALESSIO: La giornata magica della Effevi, tanto per cambiare, è cominciata bene all’insegna di Dylan Mouth (Dylan Thomas) che ha vinto al rientro il D’Alessio sui 2400 dando l’idea di essere maturato tantissimo nel corso dell’inverno. La campagna dei 4 anni è iniziata con una vittoria convincente per 3 lunghezze di margine rimanendo imbattuto in 8 corse disputate in Italia. Rilassato dietro Ottawa (Celtic Swing) che ha provato al solito la fuga, è entrato in retta cominciando la lunga progressione e facendo andare i pistoni del motore dai 600 dal palo senza farsi avvicinare da nessuno, nonostante i 3,5 kg di sovraccarico che gli erano stati addebitati e concludendo con un tempo di 2m 26.46s, che è il secondo più veloce mai realizzato da questa corsa da quando Ivan Luis nel 1999 fece 2m 24,80s. Secondo è arrivato ancora un buon Bertinoro (Aussie Rules).
 
 
 
 
Il Gran Premio di Milano è il target più ovvio per un cavallo che l’anno scorso ha vinto il Jockey Club G1 e prima ancora il Derby G2. Ma un tentativo all’estero, dopo quello infruttuoso di Ascot, è l’obiettivo minimo per uno che qui ha vinto tutto. A meno che non venga venduto, e allora gli obiettivi fuori diverrebbero naturali. Il sogno di Villa è correre l’Arc, anche se forse il tipo di corsa più logica per come corre Dylan sono le King George G1, molto difficili comunque. Ma per una piazza.. chissà. Dylan Mouth di certo è più calmo e rilassato dello scorso anno. Dylan Mouth è allevato dalla Azienda Agricola Mariano di Luigi Balzarini, prodotto della fattrice Cottonmouth (Noverre) di una famiglia che ha molta stamina nel pedigree. IL VIDEO DEL CARLO D’ALESSIO QUIIL RISULTATO COMPLETO QUI.
 
PREMIO TUDINI: Per fortuna che i Botti non dominano anche sul tema della velocità. E’ una curiosità che va approfondita questa, ma per una volta parliamo di una scuderia diversa che ha vissuto il proprio giorno di gloria grazie a Falest (Refuse To Bend) che ha riportato il Tudini G3 con stile. Nelle mani di Federico Bossa, il sauro di 6 anni allenato da Domenico Crisanti, è partito fortissimo prendendo subito lo steccato e lunghezze utili a non farsi avvicinare da nessuno. Falest, che in carriera ha battagliato nei grossi handicap, è stato “accorciato” la scorsa stagione esprimendosi alla grande con un secondo posto nel Chiusura G3 che cercherà di vincere quest’anno. Il figlio diRefuse to Bend, di proprietà della Errevi (non Effevi, occhio) del signor Renato Varesio appassionatissimo e giunto con la “tessera di proprietario” che non vedevamo da una vita, ha subito la pressione di Omaticaya (Bernstein) ma l’ha respinta in più battute. A quel punto sono sopraggiunti Alatan Blaze (Distant Way) e Traditional Chic (Ad Valorem) ma a quel punto Falest, che aveva respirato aria necessaria a finire in spinta, ha realizzato il record della corsa in 1m 07,58s! Complimenti doppi e tripli. Falest, che ha un nome stile Rencati ma non c’entra nulla con Salice, è stato pagato €7,000 alle aste Tattersalls Ireland September Sale del 2010 dal suo allenatore che lavora a Milano con una dozzina di effettivi. IL VIDEO DEL TUDINI QUIIL RISULTATO COMPLETO QUI.
 
MAURO SBARIGIA: Si ricordava anche Maurone Sbarigia in questa Listed di consolazione per il Parioli, e all’insegna del suo ricordo ci ha pensatoCircus Couture (Intikhab), ancora Effevi, a festeggiare sul palo. Per molti mesi considerato la pedina Derby del Sciur Villa, ha indotto i suoi ad accorciare il metraggio dopo il Filiberto Lr perso nelle battute finali. Messo a 1600, il figlio di Intikhab (Red Ransom) ha fatto tutto bene andando in percussione su Winklemann (Rip Van Winkle), quarto del Parioli, che ha dovuto anticipare l’attacco, e lo ha fulminato sul traguardo. Battuto Brex Drago (Mujahid), quinto del Parioli, con il Nuova Sbarra al terzo. Circus Couture è il secondo prodotto vincitore di Stakes per la fattrice Bois Joli(Orpen), mezza sorella dei vincitori di Derby G1 Awelmarduk (Almutawakel) e Crackerjack King (Shamardal), del vincitore di G1 Jakkalberry (Storming Hope) e della speranza per le Oaks Joyful Hope (Shamardal). IL VIDEO DEL PREMIO MAURO SBARIGIA QUI.