22/01/2015. Comunicato IHRA conseguente alle decisioni del Comitato Pattern e alla riduzione del montepremi di febbraio e marzo decisa dal Ministero: “IHRA (Italian Horse Racing Association) è costretta a rimarcare che, a seguito delle decisioni prese dal Comitato Pattern, per l’ennesima volta l’ippica italiana, in questa occasione il galoppo, ha subito un grave danno a causa e conseguenza della negligenza della Politica italiana”

 

 

IHRA (Italian Horse Racing Association) è costretta a rimarcare che, a seguito delle decisioni prese dal Comitato Pattern, per l’ennesima volta l’ippica italiana, in questa occasione il galoppo, ha subito un grave danno a causa e conseguenza della negligenza della Politica italiana.

La mancanza del confronto internazionale sulle nostre piste, dovuta al boicottaggio da parte delle scuderie estere delle nostre corse – diretta conseguenza del mancato pagamento dei premi 2012 – ha svalutato la qualità di alcune delle nostre corse principali, fino a farle perdere lo status faticosamente ottenuto nei decenni precedenti. Stiamo subendo ancora oggi i danni derivanti dalle scelte sbagliate e dall’inerzia di chi aveva il dovere di tutelarci e solo la comprensione dei paesi europei e la continua iniziativa delle nostre Associazioni di categoria (ANAC e UNCPCS in primis) ha portato ad evitare danni peggiori.

Ci auguriamo che fatti simili non abbiano più ad accadere.

In aggiunta a ciò, in contrasto a tutto quanto dichiarato finora dai principali esponenti politici delegati al nostro settore, il Ministero ha deciso in maniera improvvisa e senza alcuna ragione oggettiva, senza discuterne nemmeno preliminarmente con i diretti interessati, (ma solo per un generico e non motivato principio prudenziale) di tagliare il montepremi di febbraio e marzo 2015 del 10%.

Quanto sopra è per IHRA inaccettabile, non ravvisando cosa possa essere cambiato nel giro di poche settimane da quando veniva confermato, dalla stessa fonte politica, il mantenimento del montepremi invariato rispetto al 2014.

Tale riduzione non ha riguardato le giornate di corsa, intervenendo sulle dotazioni di corsa che erano già state precedentemente ridotte in maniera insostenibile, avendo come unico risultato lo scadimento della qualità generale delle competizioni, a totale detrimento non solo del settore ma anche delle scommesse, fonte di sostentamento del comparto ed entrata dello Stato.

IHRA torna a ribadire l’urgente necessità di un confronto tra la stessa e il Ministero competente nonché con il Ministero delle Finanze impegnato nella redazione della Delega Fiscale, al fine di lavorare assieme per intraprendere una percorso di crescita ed  evitare altri provvedimenti autolesionistici che mirano solo alla distruzione del settore ippico, con la riserva di adire ogni via legale percorribile a difesa del settore e della sopravvivenza degli operatori tutti.

Antonio Viani
Portavoce IHRA (Italian Horse Racing Association)