venerdì 21 dicembre 2012: calendario galoppo 2013, andamento scommesse ippiche nella prima metà di dicembre, Danedream in razza. Giovedì 20 dicembre 2012: il tribunale australiano difende il divieto di inseminazione artificiale. Da Mondoturf di Gabriele Candi

VENERDÌ 21 DICEMBRE 2012. Calendario galoppo 2013: Ecco Gennaio con 43 giornate tra Roma, Pisa, Albenga, Villacidro, Varese, Siracusa e Napoli (forse)

 
 
Nei prossimi giorni uscirà il calendario completo per l’anno 2013 per quanto riguarda trotto e galoppo, intanto rendiamo noto quali saranno i campi in attività nel primo mese del 2013, e quali saranno le corse importanti, i campi impegnati e gli appuntamenti da non perdere: Saranno 43 i convegni per Gennaio, tra Roma Capannelle (6 giornate), Pisa San Rossore (10 giornate), Napoli Agnano (in teoria 10 giornate, da distribuire eventualmente), Albenga Dei Fiori (4 giornate),Siracusa Mediterraneo (7 giornate), Villacidro in Sardegna (2 giornate), Varese Le Bettole (4 giornate). Le corse di Gruppo di questo 2013, almeno per Gennaio, saranno tutte a Capannelle nella specialità ostacoli e saranno le seguenti: ROMA Sabato 12 Gennaio 2013: Steeple-Chase delle Capanelle G3 e Criterium d’Inverno G2; ROMA Sabato 19 Gennaio 2013: Grande Steeple di Roma-Mem Mario Argenton G3; Gran Corsa Siepi di Roma G1.
Le altre corse importanti di questo inizio 2013, sempre con riferimento Gennaio, si correranno tra Siracusa (certamente) ed Agnano (almeno nelle previsioni). Ecco le date:
SIRACUSA Sabato 12 Gennaio 2013: Premio Teatro Greco HP (per 3 anni, 2100 metri) e Premio Città di Siracusa HP (4+ sui 1600 metri); SIRACUSA Domenica 13 Gennaio 2013: Coppa d’Oro di Siracusa Lr (4+ sui 2300 metri) e Premio Sicilia HP (3 anni sui 1500 metri); AGNANO Domenica 27 Gennaio 2013: Premio Agnano HP (4+ sui 2000 metri) e San Gennaro HP (3 anni sui 1800 metri).
A breve (in teoria era entro il 20 Dicembre, termine richiesto dalle Associazioni degli ippodromi), sarà pubblicato, per l’intero anno, il calendario, l’elenco dei Grandi Premi e le circolari di programmazione definite all’esito degli incontri recentemente svoltisi con le Associazioni di categoria.
Fonte: Sito UNIRE
 
 
 
Di seguito riportiamo un comunicato pubblicato dal sito Gioconews con riferimento al movimento delle scommesse ippiche. Una emorragia che sembra inarrestabile. Ecco il testo del comunicato: Il movimento di gioco raccolto dalle scommesse ippiche nella prima metà di Dicembre è stato di 40 milioni di euro; considerato che nello stesso periodo dello scorso anno il movimento era stato invece di oltre 53 milioni di euro, si registra una flessione in termini percentuali par a -23,02%. L’andamento dei due Totalizzatori conferma i trend dello scorso mese. Il gioco al Totalizzatore Ippico fa segnare una perdita percentuale del 31,40 evidenziando una forte difficoltà in tutte le tipologie di scommessa ad eccezione della Quota fissa (nei giorni scorsi all’offerta di Betflag si è aggiunta anche quella di Snai per le quote fisse ndr). 
L’andamento relativo all’Ippica Nazionale, invece, chiude la prima quindicina del mese con una flessione complessiva meno importante (-4,48%), frutto però di un andamento ben differenziato delle diverse tipologie di scommesse (Tavola 3). A riguardo, si rileva la particolare difficoltà, nell’ordine, del Quarté, del Quinté e della Tris; in quest’ultimo caso, il movimento della 1° Tris nei primi 15 giorni di dicembre fa registrare, rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, una flessione del 34,88%; sempre nella quindicina considerata, il movimento associato alle due Tris è inferiore a quello dell’unica Tris presente nel corrispondente periodo del 2011 (- 8,17%).
Fonte: Sara Michelucci/Gioconews
 
 
 
La campionessa Danedream (Lomitas) è stata ufficialmente ritirata dalle competizioni ed entrerà subito nell’harem di Frankel (Galileo) anzichè correre ancora nell’anno nuovo come era nelle previsioni. Ritiro anticipato dunque per la femmina cresciuta a dismisura tanto da riuscire a vincere l’Arc de Triomphe e le King George l’anno successivo. Avrebbe voluto ripetersi, ma aveva già dovuto abbandonare l’idea di correre forzatamente a causa del cordone sanitario installato in Germania a Colonia per il rischio dell’anemia infettiva che ha seminato il panico nelle autorità tedesche qualche giorno prima dell’Arc. La storia di Danedream è di quelle che si sognano in una vita da proprietari: Allevata dal Gestut Brummerhof, fu comprata da Heiko Volz del Gestut Burg Eberstein per €9,000 nel 2010 alle BBAG Breeze-Up sale ed una carriera di corse iniziata normale, non da predestinata. Il suo 2010 è riasssunto in un debutto vittorioso a Wissembourg sui 1200 metri, poi un terzo a Colonia sui 1400, una vittoria in listed a Deauville dopo una retrocessione sul miglio, il pessimo sesto posto nel Boussac a Longchamp e un piazzamento non entusiasmante nel Preis Der Winterkonigin 2010, prova di G3 a Baden Baden, sempre sul miglio per puledri. Da li in poi, una ascesa continua. Il suo 2011 è iniziata con l’imbarazzante 4° posto nel Seregno a San Siro dietro a Bezique, quando il suo interprete A. Goritz fece di tutto per complicarsi la vita, e ci riuscì alla grande, Quel giorno parecchi riuscirono ad intravedere qualcosa tant’è che Bruno Grizzetti cercò di comprarla, incontrando le opposizioni di Peter Schiergen che se la tenne. Da li, fu terza nel Derby Italiano di Crackerjack King dove venne presentata fisicamente minuta e poco appariscente, ed infine in Italia vinse le Oaks italiane da lontano e sbattendo in faccia a Good Karma ben 7 lunghezze. Dopo le vittorie di G1 in Germania arrivò all’Arc a 20/1 ma vinse di sei lunghezze raccontando al mondo della sua forza. Da li l’acquisto per metà da parte di Teruya Yoshida che le fece provare il brivido della Japan Cup, il 27 Novembre, dopo finì sesta su 16, bollita da una annata iniziata molto presto ed intensissima. Poi la magia delle King George, il record per una femmina, la seconda vittoria in Settembre nel Grosser Preis von Baden G1, il cordone sanitario e quindi i proclami per il tentativo nella Dubai World Cup e la scelta di Yoshida di anticipare il ritiro. Adesso si preparerà la sua carriera di mamma al Newsells Park Stud e poi la visita a Frankel. Nelle sue 17 corse disputate, ha vinto 8 volte e guadagnato €3,766,403. Mica male per una pagata €9,000
 
 
 

GIOVEDÌ 20 DICEMBRE 2012. Il caso: Il tribunale australiano difende il divieto di inseminazione artificiale e sostiene la monta naturale. Scongiurato un potenziale pericolo, ecco gli antefatti e la sentenza finale. Una questione da approfondire, sei pro o contro? Dite la vostra!

 
 
 
Il caso è chiuso! Ma non del tutto. E’ destinata a far parlare ancora di se infatti la questione che riguarda l’inseminazione artificiale nel purosangue nel mondo. Ha cominciato nel 2011 Bruch McHugh in Australia, ne ha parlato qualche tempo fa Frank Mitchell nella sua rubrica Bloodstock in the Bluegrass, lo ha in seguito riportato Ray Paulick sul suo sito. Ma nella giornata di mercoledì è arrivata anche la sentenza da parte del tribunale federale che ha messo a tacere uno dei più grossi timori nell’allevamento australiano: l’accettazione dell’inseminazione artificiale nel purosangue, che avrebbe avuto ripercussioni su tutto il mondo dell’allevamento in un futuro prossimo. Il tribunale federale australiano a Sidney ha però respinto la causa legale presentata nel 2011 appunto da Bruch McHugh, ex presidente del Sydney Turf Club il quale, nel tentativo di rovesciare il divieto di inseminazione artificiale (AI) in Australia, aveva intentato un’azione legale contro il Jockey Club Australiano (AJC), dopo aver sfidato proprio il divieto di AI, perchè sosteneva che le regole fossero eccessivamente restrittive nei confronti del commercio e del mercato internazionale e che l’allevamento avrebbe potuto, se fosse stato l’esito positivo, guardare lontano con nuovi innesti di nuovo sangue su fattrici australiane. Questo era il motivo (due anzi) della sua opposizione al divieto, che è in vigore nel paese dal 1949. 
Ma se da una parte dunque quelli come McHugh attendevano solo che il verdetto fosse positivo per allargare definitivamente gli orizzonti e sdoganare il concetto che la monta naturale è l’unica comunemente accettata (anche se molti veterinari sostengono che nella monta naturale e in quella artificiale non c’è nessuna differenza nel prodotto che nasce e che anzi, molti la praticano illegalmente), dall’altra c’erano i conservatori i quali sostenevano che il Tribunale Federale aveva una grossissima responsabilità nella responsabilità ed il dovere di difendere la monta naturale, perché la decisione favorevole avrebbe potuto causare il restringimento del mercato globale nei confronti per l’Australia che avrebbe avuto gravi conseguenze per il settore corse. In fondo anche Federico Tesio era un profondo sostenitore della monta naturale e della relativa “carica” elettrica nella monta naturale nel purosangue, che nell’artificiale non esisterebbe.  
Sta di fatto che il giudice Alan Robertson ha accontentato logicamente quest’ultimi e respinto entrambe le “sfide” al regolamento da parte di McHug, dicendo che questo non aveva dimostrato nella sua motivazione (troppo debole) che la regola sull’inseminazione costituiva un ostacolo per il commercio, tanto che lui stesso aveva accettato anni fa le regole della monta naturale per togliere ogni ragionevole dubbio sull’attribuzione di paternità non corretta per un cavallo purosangue. Un respiro di sollievo anche per tutti i colossi a difesa della monta naturale quali il Thoroughbred Breeders Australia, l’Australian Turf Club, il Victoria Racing Club e l’Australian Stud Book i quali temevano che se fosse stata legalizzata l’inseminazione, i cavalli australiani sarebbero stati isolati dal resto del mondo. 
Provocatoriamente aggiungiamo noi: sospirano con sollievo anche tutti gli allevamenti europei, che vedono così protetto il business. Perché in fondo è questa la domanda. La monta naturale è così importante oppure è solo il business che va preservato? Infatti, se ciò accadesse gli allevamenti inglesi ed irlandesi non potrebbero più avere “ospiti” migliaia di fattrici europee a pensione. La questione è delicata ma vogliamo stimolare il dibattito senza creare polemiche, a tal proposito vi poniamo un quesito tipicamente invernale: Sei a favore dell’inseminazione artificiale nel purosangue, oppure no? Noi di Mondoturf attendiamo riflessioni, approfondimenti…motivati chiaramente. Sono ben accolti allevatori, operatori, appassionati, scienziati, profondi conoscitori della materia.