21/11/2018. Mazzuccato è il primo della Task Force, complimenti! // CORSE ESTERE NON PIU NEL PALINSESTO FINO AL 31 DICEMBRE 2018, il commento di Zuccoli

 

Noi non parliamo di trotto, ma quando una persona brava e competente, viene chiamata a supportare chi dovrà cambiare le regole di “quella che fu l’ ippica italiana”, ora malata, per migliorarle e ripartire col piede giusto, siamo contenti e facciamo tifo: forza Sig Mazzuccato!!

“Agli addetti ai lavori, agli appassionati, all’Ippica italiana tutta, comunico : che avendo ricevuto nomina ufficiale di appartenenza al COMITATO TECNICO (Task-force) nominato dal ministro Gian Marco Centinaio, mi sono dimesso da proboviro della Associazione Allevatori Trotto (Anact).
Per effetto e per rispetto di questa nomina , mentre continuerò nel mio consueto lavoro di pura informazione , NON parteciperò nella maniera più assoluta ad alcuna discussione ippica.
Ringrazio della fiducia che il Ministro ripone nella mia persona e mi accingo a partecipare al nuovo incarico con umiltà ma anche con determinazione, conscio sia della enorme problematica che mi attende ma anche dell’attesa che questa Commissione suscita nell’opinione pubblica ippica come ultima spiaggia di riforma e di speranza di rilancio.
E proprio con questi sentimenti , sappiano gli ippici che lavorerò nell’interesse comune di ridare dignità al nostro settore e che resterò al posto assegnatomi solo se ci sarà una precisa e totale volontà riformatoria.
Un saluto cordiale e un abbraccio virtuale a tutti gli ippici di buona volontà.”
Roberto Mazzucato.

 

 

Carlo Zuccoli ”Da www.nelrossodelluovo.com  “CORSE ESTERE NON PIU NEL PALINSESTO FINO AL 31 DICEMBRE “(forse…)

A proposito della cancellazione delle corse estere dal palinsesto del Mipaaft
(20/11/2018 – 23:13)

Come sapete se avete letto qualche post su FaceBook, da domani Mercoledì 21 Novembre 2108 fino alla fine dell’anno, gli Italiani non potranno più né vedere le corse estere sul Canale TV dell’UNIRE (le potranno vedere in mille altri modi) né potranno più scommettere sulle stesse corse (anzi, continueranno a scommettere sui vari .com creando danni allo Stato e all’ippica), rendendo tra l’altro vani tutti gli sforzi che i concessionari fanno nel settore “quota fissa” (cliente scappato è cliente difficilmente recuperabile).
Questa pratica, che è frutto di menti perverse, non ignoranti (la burocrazia è perversa), funziona così: Il Mipaaft acquista le corse pagando una commissione del 3,3% (anziché del 3%), sborsando una commissione (solitamente è il venditore di un prodotto che paga la commissione al suo rappresentante, non l’acquirente. Andate a vedere chi, illo tempore, ha ideato e firmato questi contratti con il sovrapprezzo e capirete tutto) a persone molto bene identificate (ho detto persone perché sono, quasi sicuramente, più di una), ma chi paga è il Mef, che incassa le tasse, mentre il Mipaaft incassa la sua quota che serve a mantenere in vita (si fa per dire) l’ippica Italiana. Il Mipaaft incassa soldi netti nel senso che non deve provvedere a premio alcuno.
Tanto più è il movimento di scommesse, sia a quota fissa sia al totalizzatore, sulle corse estere, tanto più il Mef paga e tanto più il Mipaaft incassa e tanto più l’ippica Italiana gode (meglio, dovrebbe godere).
E il Mef paga svariate settimane dopo che ha incassato, quindi non può diventare improvvisamente corto di denari.
Chi diventa corto di denari è il Mipaaft cui, a inizio di ogni anno, fanno prevedere un budget di spesa per l’acquisto di corse estere.
Quando quel budget finisce la musica estera si ferma.
Ma chi compila quel budget dovrebbe scrivere: budget illimitato perché tu, Mef, prima incassi e poi paghi, quindi la cassa non finisce mai, cioè il giro può andare avanti all’infinito.
Fermandosi la musica estera, lo Stato non incassa imposte, i concessionari, già stirati alla grande dal sistema che non sta in piedi e che non può stare in piedi, non possono esercitare la loro concessione appieno e l’ippica Italiana ne soffre, e non poco.
Ho parlato di sistema perverso, creato da menti perverse.
Se siete arrivati fino a qui nella lettura non potrete che darmi ragione. Purtroppo l’ippica e le scommesse sono di “proprietà” statale, cosa già folle di per sé, ma sono di “proprietà” di due Ministeri differenti, che si mettono i bastoni tra le ruote l’un l’altro, massacrandosi a vicenda e massacrando i concessionari e l’ippica Italiana.
Se il tutto fosse in mano di privati, questi acquisterebbero le corse più adatte alla loro clientela, pagherebbero il dovuto, non a babbo morto, ma diverse e svariate settimane dopo aver incassato dalle scommesse e non farebbero mai mancare il prodotto alla loro clientela che, come spiegato, pagherebbe in anticipo.
Purtroppo non c’è, allo stato, via d’uscita, anche perché nessun concessionario protesta.
Il grave è che nessuna categoria dell’ippica protesta: subiscono volentieri che il Mipaaft veda i suoi incassi drammaticamente decurtati.
E perché si comportano così anzi gioiscono di tutto ciò?
Elementare Watson.
Vedete, dicono, le scommesse non possono mantenere l’ippica, quindi, mettiamo il cavallo al centro di tutta la pratica, Ministro dixit, ahimè applaudito (Franco Raimondi ha argomentato molto bene sul punto, sia pure in modo colorito), e fuori “li sordi de noantri” e siamo tutti felici.
Non si accorgono che andranno tutti al fosso, cavalli al centro e ippodromi compresi, e alcuni di questi ultimi, spesso e volentieri hanno invocato la sospensione delle scommesse sulle corse estere, tagliandosi le palle da soli.
E la stampa?
Resta alla finestra, senza mai criticare: anche loro, quelli che lavorano nel Foglio di Stato, hanno bisogno “de li sordi de noantri” e stanno schiacciati sotto l’ala di Prezzemolo, che “de li sordi de li ippici” ha sempre campato e campa, alla grandissima.
Tra l’altro i comportamenti dei funzionari dei due citati Ministeri istigano gli scommettitori Italiani a delinquere (viste le folli leggi in vigore in materia), a rivolgersi cioè ai .com, per soddisfare la loro, più che lecita, domanda di scommesse sulle corse dei cavalli al di fuori del territorio Italiano.
Viva.

Carlo Zuccoli